La storia di Ognivolta inizia il 23 luglio 2010 nell’azienda Gifas Electric di Massarosa, quando i due dirigenti, Luca e Jan, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco da un ex collega con gravi disturbi psichici. Nonostante un disagio conclamato e due tentativi di suicidio, l’uomo, che successivamente si è tolto la vita, deteneva regolarmente una pistola.
Un episodio durissimo, che ha colpito tutta la nostra comunità e in particolare le persone più vicine alle vittime. Ma le ha anche spinte all’azione.
A stretto giro, infatti, per volontà dei familiari e degli amici, è nata Ognivolta. Lo scopo principale è sempre stato quello di promuovere un sistema di comunicazione istantaneo ed efficace tra gli enti di pubblica sicurezza che rilasciano il porto d’armi e le strutture sanitarie; un database comune che permetta di prevenire eventi come quello del 23 luglio.
Negli anni ci siamo impegnati per realizzare iniziative a tutela dei diritti civili delle vittime e dei familiari di vicende simili (e di tutti i cittadini e le cittadine) a un’adeguata prevenzione in ordine a tali episodi, lavorando sul tema della circolazione, detenzione legale e abuso delle armi.
Ogni anno, inoltre, organizziamo una giornata di tesseramento chiamata DisarmArte, in cui affidiamo il nostro messaggio a un’espressione artistica differente. Quest’anno il tema è la paura e il modo in cui abbiamo deciso di parlarne è la letteratura, capace di sfruttare la sospensione dell’incredulità per far sperimentare fatti e azioni al lettore in modo empatico e immersivo, illuminandone le conseguenze sulla vita delle persone, sulle famiglie e sulle comunità.
Il nome del premio letterario Vite intrecciate da un colpo, promosso dall’associazione Ognivolta, rimanda all’idea che un singolo colpo può influenzare molte vite, intrecciandole in una rete di conseguenze imprevedibili e profonde. Conseguenze che, ad esempio, hanno portato noi a scrivere questo bando e voi a leggerlo. Il tema specifico della giornata di tesseramento di quest’anno è la paura, intesa come motore primo di quella violenza che spesso finisce per esplodere in molteplici forme, dal colpo d’arma da fuoco alla violenza psicologica.
Per questo, il tema del bando di quest’anno è “genesi di una violenza”, aprendosi dunque a racconti che esplorano il momento nascente, le concause e i fattori che contribuiscono ad alimentare il desiderio o l’impulso alla violenza che spesso trova poi un epilogo tragico. Ciò che ci interessa indagare è proprio ciò che sta a monte: le ferite non viste, le parole non ascoltate, i segnali d’allarme ignorati. Il tutto, sempre, in forma non divulgativa o saggistica ma squisitamente narrativa, quindi sotto forma di racconto.