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Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2021
XXV Edizione

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2023
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La data di scadenza prevista del 31-01-2021 è stata prorogata al 28-02-2021*

  • Dopo aver fatto le dovute valutazioni dell’attuale situazione sanitaria, a causa dell’incertezza del regolare svolgimento degli eventi organizzati in questo periodo, e non volendo rischiare di organizzare la Cerimonia di Premiazione e poi doverla annullare all’ultimo momento, come già accaduto, abbiamo stabilito di annullarla e di sopperire dando la disponibilità a ricevere personalmente presso la nostra sede gli Autori che hanno piacere e modo di venire, nelle giornate di sabato 5 e sabato 19 marzo a ritirare quanto vinto.
    L’attuale situazione sanitaria fortunatamente sembra sia in netto miglioramento ma persistono ancora diverse problematiche legate ai contagi, alle quarantene, ai contatti stretti, ai Green Pass, etc. che impedirebbero all’evento di godere del giusto clima che consenta di svolgere in piena serenità e con la doverosa condivisione la giornata dedicata alle premiazioni.
    Certi della comprensione di tutti e certi che stiamo per lasciarci finalmente alle spalle questo triste periodo buio, invitiamo i premiati che desiderano ricevere presso il proprio domicilio quanto vinto, a farcene richiesta inviando una email a: premiazione@clubautori.it in maniera da fornire le indicazioni necessarie per effettuare il versamento del contributo alle spese di spedizione.
    
Diamo a tutti appuntamento alla prossima premiazione che organizzeremo nel 2023, premiando i vincitori dei concorsi del 2022.
 Qui trovate tutti i bandi dei Concorsi Letterari in corso: www.concorsiletterari.it/i-concorsi-del-club-degli-autori

Online le fotografie della cnsegna dei Premi

Risultati

Risultati della XXV Edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2021


La Giuria della XXV Edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2021, presieduta da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute in concorso, rende nota la seguente classifica:


Opera 1^ classificata: «Dove tutto sboccia in solitudine» di Chris Mao, Ormea (Cuneo).
Vince: Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie all’autore – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia del Premio e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «Chris Mao offre la sua poesia come fosse una scheggia di pensiero che giunge fulminea, generata nel notturno sogno sopravvissuto, “dove tutto sboccia in solitudine”, mentre il giacimento emozionale riemerge, tra frammenti ed ombre, in ascolto della “sirena” dei pensieri.
Ed il poeta “affronta l’inganno della vita”, nelle molteplici manifestazioni del vivere, dissolvendo la rabbia e la frenesia, per giungere ad una consapevolezza che diventa “credo silenzioso” della coscienza, in una purificazione lirica che tutto pervade» Massimo Barile


Opera 2^ classificata: «La porta del passato» di Alessio Baroffio, Rescaldina (Milano).
Vince: Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Alessio Baroffio, pervasa dallo sgomento della solitudine, tutto pare liquefarsi nel dolore, nelle “notti insonni”, nell’”ostinata paura”, e non rimangono che “briciole di speranza”.
L’anima “spezzata” è ultimo appiglio per cambiare il destino e trovare il coraggio di chiudere la simbolica “porta del passato”, ma “un anelato sorriso”, che inganna il cuore, stravolge ogni certezza.
La visione del poeta fissa fedelmente tale stato d’animo e cristallizza nei suoi versi la condizione dell’animo dolente» Massimo Barile


Opera 3^ classificata: «La solitudine dei pensieri» di Rossella Giuliani, Grottammare (Ascoli Piceno).
Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie all’Autore – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Rossella Giuliani catapulta nella tempesta emozionale, nel tramestio che scuote l’anima, quando si avverte il “frastuono della mente” che rende i giorni dell’esistere prepotentemente incalzanti, e diventa arduo placare i patimenti.
Durante il processo lirico “l’implacabile morsa della malinconia” domina nella visione poetica e lacera la “misera anima”: e non rimane che la “solitudine dei pensieri”» Massimo Barile


Opera 4^ classificata: «Aghi di pino» di Dario Marelli, Seregno (Monza Brianza).
Questa la motivazione della Giuria: «Il recupero memoriale di Dario Marelli diventa prezioso scrigno del cuore dove sono custoditi ricordi luminosi dell’infanzia ed i sogni sembrano volar via come “aghi di pino” al vento di maestrale.
La consapevolezza dello scorrere del tempo, che inesorabile fluisce come “l’acqua fresca” dell’antica fontana, domina la scena nel secondo tempo lirico che diventa una sorta di preghiera/benedizione:
un lirico spiraglio luminoso che si tramuta in atto salvifico» Massimo Barile


Opera 5^ classificata: «In questo niente» di Francesca Croci, Predazzo (Trento).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella poesia di Francesca Croci domina il silenzio che tutto copre e tutto avvolge come manto lirico, tra fremiti e languori, mentre irrompe l’assenza della persona amata che porta con sé un “odore di sconfitta”, un senso di lacerazione e dissidio interiore.
Ed è proprio “in questo niente/indefinito del presente” che le evidenze della rivalsa e del risentimento devono soggiacere all’umana verità» Massimo Barile


Opera 6^ classificata: «... Cosa rimane?…» di Floriana Menozzi, Brescia.
Questa la motivazione della Giuria: «Il ricordo del “profumo di madre/carezza inconfondibile/che oggi ancora mi sfiora” alimenta la visione poetica di Floriana Menozzi.
La percezione del mondo nella purezza degli occhi della madre, il calore della sua mano che rincuora, in un flusso lirico tra sogno e speranza, fino a seguire il suo percorso doloroso, in un costante struggente ricordo pervaso di “un’aura di inestinguibile nostalgia”» Massimo Barile


Opera 7^ classificata: «Immortali rami cingono il cielo…» di Eros Bonicioli, Massalengo (Lodi).
Questa la motivazione della Giuria: « Nella lirica di Eros Bonicioli si assiste ad un lento sprofondamento ed i pensieri sembrano “affogati in uno stagno”, inabissati in un indistinto riflesso di “frammenti d’esistenze senza volto”, ormai disperse nei labirinti dei sogni.
Il percorso lirico trascende tale abisso ed emerge l’illusione tra le “schegge d’infinite percezioni”: nell’immane vortice “l’anime…nella vitrea gabbia del tempo menzognero/fluiscono in frantumi prigioniere della vita» Massimo Barile


Opera 8^ classificata: «Dolci silenzi» di Elena Musarò, Parma.
Questa la motivazione della Giuria: «La visione poetica di Elena Musarò vive in una dimensione sospesa nel silenzio, dove la realtà circostante, tra “occhi pieni di rumore” e la sofferta vita quotidiana, diventa tessuto esistenziale che sopravvive tra le pieghe insidiose dell’esistere.
I “dolci silenzi” proiettano verso una sensazione di ineluttabile “compiutezza negata” velata di malinconia» Massimo Barile


Opera 9^ classificata: «Frammenti di me» di Eliana Romeo, Reggio Calabria.
Questa la motivazione della Giuria: «Nel processo lirico di deframmentazione Eliana Romeo s’immerge in profonde riflessioni, seguendo un “altrove distante” senza distinguere se sia “disgrazia o destino”.
Nell’animo dolente e nella metamorfosi d’ogni cosa, resiste solo una “lacrima”, simbolo dei “sogni perduti” e del tempo trascorso» Massimo Barile


Opera 10^ classificata: «E scrivo parole» di Vanda Pirone, Eboli (Salerno).
Questa la motivazione della Giuria: «Vanda Pirone “scrive parole” che scuotono l’anima, sentendo la poesia come vocazione, come arte sofferta che diventa necessità vitale per cercare di sfuggire alla sensazione di vuoto.
Nel divenire lirico le tempeste emozionali scompigliano l’esistere e non resta che cercare la propria anima, pura e semplice» Massimo Barile


Dal quarto al decimo vincono: Attestato – Buono valido per avere 30 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con la casa editrice Montedit – Pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio e su Internet club.it




Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:


«Il respiro dell’inverno» di Maria Cristina Cavallini, Cartura (Padova).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella poesia di Maria Cristina Cavallini dominano le suggestioni della Natura, catturate con lo sguardo e fissate nel profondo dell’anima, seguendo il ritmo scandito “dall’inverno che avanza”, proponendo la sua percezione lirica delicata e soave» Massimo Barile


«Mosaici di parole» di Lucia Ingegneri, Monza (Monza Brianza).
Questa la motivazione della Giuria: «Lucia Ingegneri offre una lirica profondamente sentita nell’animo, muovendosi “sull’orma consapevole della precarietà”, alimentando la sua visione, tra fragilità e ricerca di un’armonia, con la speranza che siano linfa vitale dell’esistenza.
Un cammino lirico che diventa fonte d’una profonda coscienza del proprio esistere» Massimo Barile


«E ricompongo i pezzi» di Lucia Lo Bianco, Palermo.
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Lucia Lo Bianco propone una simbolica ricomposizione di “pezzi dispersi”, di frammenti dissolti nell’abisso, ben conoscendo il “doloroso costruire di esistenza spezzata”.
Il processo lirico ricerca tali frammenti in un percorso solitario che condurrà alla rinascita» Massimo Barile


«Cascate» di Andrea Oliverio, Inverigo (Como).
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Andrea Oliverio riconduce al senso della perdita, quando l’animo è invaso dal gelo del baratro ed il corpo è immobile come eclissato in una dimensione atemporale.
La chiusa della poesia diventa spiraglio di speranza e l’ultimo verso sigillo lirico: “nelle notti più buie si vedono le stelle”» Massimo Barile


«Acquarello» di Davide Orlandi, Robbio (Pavia).
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Davide Orlandi propone una miscela di immagini e suggestioni della Natura, dal profumo del mare alla “fiamma rossocupa degli oleandri”, dalla dolcezza del mattino al “gusto delle mele verdacute”, in un susseguirsi di sensazioni che diventano sostanza stessa della sua intenzione lirica» Massimo Barile


«T’ammiro io sparso» di Carlo Ricci, La Quercia (Viterbo).
Questa la motivazione della Giuria: «Carlo Ricci circoscrive la sua poesia ponendola in un simbolico hortus conclusus nel quale insegue il suo “verso” poetico, la sua rivelazione estatica.
La poetica del racconto è limpida, vive di parole ricercate e raffinate, e si nutre d’una percezione lirica originale» Massimo Barile




Opere vincitrici



Chris Mao


Opera 1^ classificata


Dove tutto sboccia in solitudine


Ogni mattina punto alla tempia
la bellezza nascosta
dei miei sogni sopravvissuti
all’epidemia della notte.
Dove tutto sboccia in solitudine
cambio il peso dell’odio
frantumando le simmetrie
delle mie ombre, immerse
nella perfezione degli istanti.
Dove nasce il buio degli errori
ascolto la sirena dei miei pensieri,
coralli resistenti alle maree
di una dolcissima disperazione.
Affronto così l’inganno della vita
venerando la mia volontà
di tacere nel diluvio delle offese,
chiudendo la porta alla rabbia
sprigionata da un giro frenetico
di pupille,cercando nella sacca
delle certezze,il credo silenzioso
che non concede alle braccia
il mulinello della ferocia.




Alessio Baroffio


Opera 2^ classificata


La porta del passato


I relitti dei tuoi pensieri
colano dentro il dolore,
nello sgomento della solitudine
quel tuo nome pare scritto
nelle pagine dell’inverno.


Eppure quegli occhi miopi
smarriti dentro notti insonni
ritrovano un vivido sussulto,
mentre le labbra morse
bruciano l’ostinata paura.


A capo chino rimani appeso
alla tua anima spezzata,
nella tua fragilità apparente
inizia la lotta per cambiare
il tuo iniquo destino.


Accucciato nei tuoi lividi
raccogli nuova forza,
sotto briciole di speranza
trovi quel brivido di coraggio
per chiudere la porta del passato.


Quando all’improvviso
scorgo il tuo anelato sorriso
meraviglioso appari
in quegli spazi di rifugio,
dove inganni il cuore.



Rossella Giuliani


Opera 3^ classificata


La solitudine dei pensieri


Ruggenti dolori scuotono la mia anima,
temo l’oblio che mastica i nostri sogni,
dimenticati, come si dimenticano i pallidi
giorni dell’abbandono.
Odo il gravoso frastuono della mente
che rende i miei giorni senza riposo,
pula che il vento disperde impietoso.
Non rendo onore alle calde notti,
ai mari infiniti che acquietano i miei patimenti,
l’implacabile morsa della malinconia
fa brandelli della misera anima,
e non mi resta di fatto fedele
che la solitudine dei pensieri.



Dario Marelli


Opera 4^ classificata


Aghi di pino


Sono chiusi negli scrigni del cuore
ricordi palpiti rincorse per le scale,
il vuoto in gola mentre si faceva la conta
il tremore del lume che infiacchiva
e ci lasciava al buio, ammutoliti,
senza saper che fare e poi sgusciare
al sole, calzoni corti e fronte al vento,
virgulti imberbi di un ulivo
scordato sulla panca di una chiesa.
Così eravamo, inconsapevoli,
e non sapevamo del maestrale
che avrebbe sorpreso e riversato
i nostri sogni come aghi di pino
in una fuga di dune sulla spiaggia.


Ci ritroveremo curvi un giorno
ad un requiem su quella stessa panca,
affacciati al varco necessario,
mentre a pochi passi sulla piazza
furtiva e estranea fra le dita
scorrerà acqua fresca di fontana
e con lei la nostra vita.


Sarà benedizione di un istante,
arcobaleno di un sorriso nuovo,
luce dischiusa prima del tramonto.



Francesca Croci


Opera 5^ classificata


In questo niente.


In questo niente indefinito
– definitivo sempre – ci sei tu
definitivamente assente.
E nel silenzio che si espande
soverchiante
sordo alle implorazioni
c’è un fremito convulso
ed imperante
ci son languori prosciugati
sete di baci rinnegati
annegati nel pozzo della gola
vuota di te
ma ancora lasciva di saliva.


In questo niente di me
c’è ancora troppo esubero di te
odore di disfatta
ricordi sotto assedio
il senso di un ridicolo dissenso
la scelta esasperante di lasciare.
In questo niente
indefinito del presente
ora vivo e soccombo
sotto il peso morto
di decisioni gravi e improvvise
dettate dalla furia di rivalsa
e da risentimento oramai spento.


Ma intanto
resta lo schianto
resta il mio canto
penoso ed insincero
– un alibi al rimpianto.



Floriana Menozzi


Opera 6^ classificata


Cosa rimane?


Come era bello il mondo
filtrato dalla purezza dei tuoi occhi
e la vita
con la mia mano nella tua
sfavillante di colori e promesse
…anche il dolore
quando insistente
ha incominciato a bussare alla porta
vibrava di complicità, tenerezza
vita
Nascere
rifulgere nello sguardo di chi ha atteso
essere sogno, speranza, risposta
incamminarsi insieme
verso un’estate che profuma di sempre
vivere, inciampare…cadere
accompagnare lungo la via dolorosa
tra lacrime a stento celate
fino all’addio
ad un arrivederci dai contorni solo immaginati
tenacemente vagheggiati
Cosa rimane
del piccolo, unico, irripetibile
nostro sentiero?
Giorni mai raccontati
un’aura di inestinguibile nostalgia
e quel tuo profumo di madre
carezza inconfondibile
che oggi ancora mi sfiora



Eros Bonicioli


Opera 7^ classificata


Immortali rami cingono il cielo
colle loro folte chiome tempestose,
rimbomba tonante l’iridescente notte
e ‘l caos è come un grembo materno,


un tacito stagno di guizzanti pensieri:
strali dorati ne trafiggono lo specchio,
ne oltrepassano la lucente superficie
sprofondando in quell’indistinto riflesso
per varcare le porte del regno di Oniro,


le fitte radici dei sogni si trasmutano:
ecco il traghettatore sul suo legno,
frammenti d’esistenze senza volto,
l’incomprensibile trascende l’abisso
valicando le rive di quel plumbeo fiume,


tra i cieli e le profondità della terra:
anime divulse da un’incongrua realtà
come un’illusione che va dipanandosi
tra le schegge d’infinite percezioni,
indistinta e caliginosa distesa di nubi,


spezzato è il legno nell’eterno vorticare,
l’anime, come della sabbia i fini grani,
nella vitrea gabbia del tempo menzognero
fluiscono in frantumi prigioniere della vita.



Elena Musarò


Opera 8^ classificata


Dolci silenzi


Calde solitudini
su strade affollate di silenzio
si aggirano di volto in volto
aggrappate ad ogni mano penzolante
si infilano in tasca insieme agli spicci di resto
sotto i cappelli per stare più in alto
dentro ai saluti per farsi sentire.


Dolci silenzi,
dentro occhi pieni di rumore
sotto passi troppo coordinati
spalle troppo alte,
lingue biforcute.


Calde solitudini
rimbalzano tra incontri scontratisi
tra anime incastonate nelle righe di una rilegatura,
tra mani che impastano la vita ogni mattina.


Dolci silenzi
cantano odori speziati
per le orecchie che tese al cielo
si lavano di malinconia.



Eliana Romeo


Opera 9^ classificata


Frammenti di me


Crollan le scale
che sto percorrendo,
senza volger lo sguardo
delle macerie incurante,
continuo il cammino
verso un altrove distante.
Frammenti di me
per terra disseminati
implorano aiuto.
Non li sento,
urlan disperati.
Non li vedo.
Proseguo
e non so
se è salita o discesa,
partenza o arrivo,
disgrazia o destino.
Inseguo
il domani di ieri,
il futuro passato,
quel che ero
per sempre andato.
Ma una lacrima resiste,
così leggera,
così pesante,
come i sogni perduti
a rincorrer certezze,
come il tempo mal speso
a lesinar carezze.
Tutto muta e lei persiste.



Vanda Pirone


Opera 10^ classificata


E scrivo parole…
(del poeta)


E scrivo parole
che svuotano l’anima,
come sciame di foglie,
che,
il vento scompiglia
e,
poi raccoglie.


Mulinelli di pensieri,
si incrociano,
si perdono,
si stringono,
per non cadere
nel vuoto del tempo.


E scrivo parole,
per guardarmi
allo specchio,
vedermi riflessa,
cercare la mia anima,
vestita,
solamente di me.



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